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ITINERARI CROCIATI A NORD DI BARI

di Vito Ricci

La Puglia in epoca crociata ebbe un ruolo di notevole importanza. I suoi porti permettevano l'imbarco per la Terrasanta di pellegrini e cavalieri, era l'avamposto degli ordini monastico-cavallereschi che avevano diversi insediamenti in Puglia, spesso abbinati a masserie che producevano frumento e legumi, derrate alimentari inviate ai crociati, specie nei momenti di difficoltà. Possiamo ben affermare che senza il Mezzogiorno d'Italia, ed in particolare senza la Puglia e la Sicilia, le Crociate sarebbero state molto più difficili, se non impossibili, dato il ruolo di granaio della Terrasanta svolto da queste regioni. E in Puglia le tracce dei crociati e degli ordini militari in molto casi sono visibili, specialmente nella zona a nord di Bari della quale ci occuperemo.

La prima tappa del viaggio tra le vestigia crociate in Puglia inizia a Sovereto, antico casale nei pressi di Terlizzi. è possibile ammirare la chiesa della Madonna e i resti di un ospedale crociato. A Sovereto il culto della Vergine con il Bambino fu introdotto a seguito del ritrovamento di un'icona poco dopo il Mille. Sovereto nel Medioevo era un punto di sosta sia dei pellegrini che dei crociati diretti in Terrasanta percorrendo la via consolare Appia-Traiana, poco distante dalla zona. Il casale era dotato di un ospedale gestito da un ordine cavalleresco. Su quale fosse l'ordine ci sono diverse ipotesi. Alcuni studiosi (Bramato e Marinelli) ritengono che fosse quello templare, mentre altri, in particolare lo storico locale Gaetano Valente, sostengono che l'ospedale era gestito dai Giovanniti e che i Templari non furono mai presenti a Sovereto. La prima citazione documentata della Ecclesia Sancte Marie de Suberito risale al 1175.

Stando al Valente, sappiamo con certezza che dai primi anni del Trecento a Sovereto operò l'Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme (Ospitalieri). Prima di questa data vengono chiamati in causa tanto l'Ordine Gerosolimitano quanto quello Teutonico che quello dei Templari. Da un documento del 1203 si apprende che già da quella data operava nella Chiesa di Sovereto, con l'annesso ospedale, un ordine religioso maschile non meglio precisato. è da escludere una presenza dell'Ordine Teutonico, istituito nel 1198, ed è improbabile che in soli cinque anni i Teutonici avessero già delle proprie case in Puglia. Secondo il Valente sono da escludere anche i Templari, Ordine religioso all'inizio eminentemente militare che solo successivamente si dedicò all'assistenza ospedaliera. Per esclusione lo studioso afferma che la comunità maschile presente a Sovereto, almeno dal 1199, che gestiva l'hospitale era quella Giovannita, che alla metà del XII secolo era l'ordine più noto e diffuso. A testimonianza di ciò vi sarebbero altri documenti citati dal Valente nel suo studio e delle lastre tombali di cavalieri e precettori Giovanniti dei secoli XIII e XIV. La chiesa conserva all'interno tele di buona fattura e, nell'abside centrale, resti di affreschi raffiguranti il Cristo Pantocrator e alcuni Apostoli. Recentemente sono affiorati altri affreschi nelle stanze attigue alla chiesa. Attualmente l'abside centrale è nascosto dalla grande e scolpita pala lignea dorata che ornava l'altare della chiesa rurale di Ciurcitano. Sulla pavimentazione della chiesa sono visibili delle lastre tombali di tre cavalieri giovanniti e non templari come sostenuto da molti che si ostinano a cercare in ogni modo elementi attestanti la presenza di quest'Ordine a Sovereto.

Spostandoci sul mare, la tappa successiva è Molfetta. Qui, nella zona di ponente, è possibile vedere i resti dell'ospedale crociato e la basilica della Madonna dei Martiri. Nel 1095 il normanno Ruggiero, secondogenito di Roberto il Guiscardo, fece costruire a Molfetta due ospedali, di cui uno solo è giunto in parte ai nostri giorni. Funzione principale dell'ospedale era quella di accogliere i pellegrini che si recavano presso i santuari della Puglia (S. Michele Arcangelo e S. Nicola di Bari e poi imbarcarsi per raggiungere la Terra Santa) per ricevere indulgenze. L'Ospedale sorgeva accanto alla chiesa che ne assicurava l'assistenza spirituale. A sua volta, essa diventò meta di pellegrinaggi, poiché con la venerazione delle reliquie dei pellegrini martiri di Cristo, evocava una condizione di vita dei cristiani, assunta a modello di santità. La chiesa prese così il nome di Madonna dei Martiri a ragione delle reliquie dei martiri e dalla presenza di un'icona della Madonna con Bambino, del tipo Vergine della tenerezza, giunta a Molfetta agli inizi del XII secolo. Verso la fine del XV il nobile molfettese Francesco Lepore, di ritorno dalla Terrasanta, fece costruire all'interno del santuario una copia dell'edicola del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Tale iniziativa aveva avuto il suo avvio sin dal XII secolo, ma ebbe la massima diffusione nel tardo Quattrocento e fu favorita dai Francescani. Si consentiva ai fedeli di raggiungere spiritualmente i luoghi cari alla devozione cristiana, ma resi nel frattempo impraticabili dagli infedeli.

Proseguendo a nord sempre sull'Adriatico, troviamo Barletta, importantissimo centro in epoca crociata. Questa città può ben essere considerata il crocevia degli ordini cavallereschi, dato che in essa ebbero le sedi principali del Mezzogiorno di tutti gli ordini. Tuttavia le tracce di questi insediamenti sono del tutti scomparse e oggi possiamo vedere solo la Basilica del Santo Sepolcro. Costruita in stile romanico sui resti di un precedente edificio, di seguito venne trasformata in forme gotiche alla fine del XIII secolo. I Canonici del Santo Sepolcro furono i primi ad occuparsi dei pellegrini in questa basilica. Nel XVI sec. entrò a far parte del patrimonio dei Cavalieri di Malta. Del museo di questa chiesa fanno parte oggetti portati dalla Palestina da Randolfo, patriarca di Gerusalemme, ritiratosi a Barletta nel 1299. Tra questi un breviario del XIII sec. con una cronaca della imprese dei Crociati dal 1097 al 1202.

A Canosa, adiacente alla Cattedrale, si trova la tomba di Boemondo, figlio di Roberto il Guiscardo e uno dei protagonisti della crociata, partito da Bari, assieme al nipote Tancredi e ad altri nobili, alla testa di settemila fanti e quattrocento cavalieri in gran parte baresi. Morì nel 1111 e fu sepolto nel mausoleo per sua volontà e di sua madre. Si tratta di una delle più singolari costruzioni romaniche con influssi orientali di Puglia.

Il nostro itinerario si conclude a Siponto presso la chiesa di S. Leonardo che, con l'annesso ospedale, fu il principale centro dell'ordine teutonico in Puglia sino al XV secolo. Sulla facciata laterale rivolta a nord c'è un meraviglioso portale, tra i più belli del romanico pugliese, costruito in epoca sveva. Le mirabili sculture, abilmente cesellate presentano un ricco e vasto simbolismo carico di significati per l'uomo medievale. All'interno della chiesa a tre navate di possono vedere degli affreschi realizzati dai cavalieri teutonici. San Leonardo di Siponto è anche nota per la magia del gioco di luci che avviene il giorno del solstizio d'estate e in quello dell'equinozio di autunno. Sulla destra della chiesa vi sono i resti dell'ospedale teutonico (XIV sec.).

 

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